L’Agenzia delle Entrate risponde a un interpello (n. 195 del 30-7-2025) relativo alla conversione in welfare aziendale di indennità previste dal ccnl di settore considerate ormai obsolete.
Il ccnl in esame prevede che in sede aziendale possono definirsi modalità di conferimento degli importi spettanti ai lavoratori in sostituzione delle indennità soppresse agli istituti di welfare contrattuale cui gli stessi sono iscritti o beneficiari.
L’istante ha stipulato un accordo sindacale nel quale è prevista la soppressione delle indennità obsolete e «la possibilità di conferire a welfare aziendale gli importi corrispondenti da parte dei lavoratori interessati».
La delimitazione dei destinatari risponde al criterio in base al quale il benefit è destinato a una intera categoria di lavoratori (quelli che percepivano le indennità soppresse).
Il parere dell’Agenzia è negativo.
Dopo il consueto richiamo ai principi generali che regolano la tassazione è richiamata la n. 55/E del 25-9-2020 molto chiara in proposito: … si ritiene che i benefit erogati in esecuzione di un regolamento aziendale, attuativo di un piano welfare rivolto ai soli lavoratori che abbiano deciso di non percepire un premio in denaro, assumano rilevanza reddituale in ragione del loro valore normale, ovvero in base alle ordinarie regole dettate per la determinazione del reddito di lavoro dipendente.
Inoltre, l’accordo sindacale sottoscritto non risponde ai criteri previsti dall'articolo 1 commi 182-188 della Legge 208/2015 che prevedono la detassabilità dei premi di risultato e la possibile convenzione degli stessi in welfare. In questo caso siamo di fronte alla conversione di una remunerazione monetaria con un benefit.
In questo caso un buon consulente sindacale avrebbe saputo fornire un consiglio per raggiungere il risultato auspicato.
IN ALLEGATO IL PDF DELLA CIRCOLARE DEL SERVIZIO LAVORO E PREVIDENZA