«L’agricoltura è il settore economico che risente di più delle conseguenze dei cambiamenti climatici. L’andamento dell’economia agricola nel 2022 ha registrato un calo della produzione dell’1,5% pari a 900 milioni di euro». In occasione della giornata mondiale dell’acqua, lo dice Maurizio Gardini presidente di Confcooperative commentando i dati emersi dal Focus Censis Confcooperative “Disastri e climate change conto salato per l’Italia” che certifica, dati alla mano, come negli ultimi 40 anni 1/3 del valore dei danni provocati da eventi estremi nella Ue sia stato “pagato” dall’Italia. «È di 210 miliardi di euro il conto che disastri naturali e cambiamenti climatici hanno presentato al nostro paese. Si tratta di un costo pesantissimo pari all’intero importo del PNRR e a 10 manovre finanziarie. Di questi 210 miliardi ben 111 sono determinati dagli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco perché – aggiunge Gardini – la cura del territorio non è un costo, ma un investimento sul sistema paese».
Tab. 1 – Siccità e alluvioni stremano l’agricoltura italiana. Produzione e valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca in Italia. 2022 (v.a. in milioni di euro correnti 2022, var. %)
Indicatori
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Milioni di euro valori correnti
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%
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Var.% di volume 2022/2021
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Produzione di Agricoltura, silvicoltura e pesca
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74.659
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100,0
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-1,5
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Consumi intermedi
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37.238
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49,9
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-1,0
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Valore aggiunto di Agricoltura, silvicoltura e pesca
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37.422
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50,1
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-1,8
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Fonte: Istat
Buona parte del risultato negativo è da imputare alla diffusa siccità e alla carenza di precipitazioni, tanto che il 2022 è considerato l’anno più caldo di sempre. Quasi tutte le tipologie di coltivazioni hanno subito un duro contraccolpo: la produzione di legumi (-17,5%), l’olio di oliva (-14,6%), i cereali (-13,2%). In flessione anche ortaggi (-3,2%), piante industriali (-1,4%) e vino (-0,8%). Il comparto zootecnico ha subito una riduzione della produzione pari allo 0,6%. Dal punto di vista territoriale, la flessione del volume di produzione ha avuto una maggiore incidenza nel Nord Ovest (-3,5%) e nel Sud (-3,0%), mentre al Centro non si è registrata alcuna variazione. Se si guarda al valore aggiunto, la tendenza negativa appare particolarmente evidente nel nord Ovest con un -7,6%. Al Sud il valore aggiunto si riduce del 2,9%.
La storia dei disastri naturali e del climate change: tra il 1980 e il 2022, in Italia le perdite economiche causate da eventi estremi e da disastri naturali si attestano sui 210 miliardi di euro. I cambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111, di cui 57,1 miliardi di euro per alluvioni; ondate di calore, con un costo pari a 30,6 miliardi (14,6%); le precipitazioni per 15,2 miliardi di euro (7,2%). Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. I disastri: poco meno di 100 miliardi, sono imputabili a terremoti, eruzioni, frane e altri fenomeni geofisici (Tab 2).
Tab. 2 - Le perdite economiche causate da disastri naturali ed eventi climatici estremi in Italia per tipologia di evento. 1980-2022 (v.a. in mld di euro 2022 e val.%)
Disastri naturali ed eventi estremi
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v.a. in mld €
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%
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Terremoti e altri eventi geofisici
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99,1
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47,1
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Alluvioni
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57,1
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27,2
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Ondate di caldo
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30,6
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14,6
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Precipitazioni
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15,2
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7,2
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Altro (siccità, incendi boschivi e ondate di freddo)
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8,2
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3,9
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Totale eventi estremi
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210,2
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100,0
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Fonte: elaborazione Censis su dati Agenzia Europea dell’Ambiente