Saranno premiati giovedi i progetti che si sono aggiudicati il Premio Emilia Sostenibile, promosso da Ucid Bologna (Unione cristiana imprenditori e dirigenti), in partnership con Confcooperative Terre d’Emilia, Confindustria Emilia Area Centro e Bologna Business School e con il sostegno di Emil Banca e Coprob Italia Zuccheri, main sponsor del contest.
L’economista Stefano Zamagni, professore emerito dell’Università di Bologna, è stato scelto alla presidenza del Comitato scientifico, costituito anche dai rappresentanti delle organizzazioni partners per valutare i progetti di sostenibilità presentati dalle imprese, mentre la direzione scientifica del Comitato è affidata a Next Economia, realtà fondata dal Prof. Leonardo Becchetti, economista.
Il senso e le dinamiche del Premio sono stati al centro di una conferenza stampa aperta da Filippo Sassoli de’ Bianchi, presidente Ucid Bologna: “la sostenibilità nell’impresa è nel DNA di Ucid, che ha sempre interpretato l’azienda come bene al servizio della comunità e non dell’individuo. In questo senso, possiamo dire di essere stati in qualche modo gli “apripista” sui temi legati alla sostenibilità, fin dalla genesi dell’associazione, nel 1947. Aver incontrato la disponibilità e la collaborazione di Confindustria Emilia Area Centro, Confcooperative Terre d’Emilia e di Bologna Business School ci ha permesso di declinare in modo concreto questi temi sul territorio e di sollecitare le imprenditrici e gli imprenditori nostri associati, a partire dalla concretezza dei progetti presentati”.
“Nei mesi scorsi - ha spiegato Gianluca Mancini, vicepresidente di Ucid Bologna e ideatore del Premio Emilia Sostenibile - abbiamo lavorato alla costruzione del Premio, con il primo obiettivo di creare il coinvolgimento necessario da parte del mondo dell’impresa”. “Fin da subito – ha aggiunto Mancini - Ucid ha promosso sul territorio la collaborazione con le organizzazioni di impresa più rappresentative e più vicine ai nostri valori, come occasione per far incontrare la funzione culturale e di impegno civile della nostra associazione, con l’attività delle tante imprese che ogni giorno si impegnano sul fronte della sostenibilità”.
“La proposta di Ucid Bologna – ha affermato Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia - ci ha trovati da subito collaborativi e il lavoro fatto negli scorsi mesi dal Comitato scientifico, grazie all’impegno delle quattro organizzazioni partners, ha contribuito al confronto tra realtà diverse, impegnate ad interpretare la sostenibilità”. “Le cooperative – ha proseguito Ravaglia – hanno una propria identità antica, un proprio modo di fare impresa sostenibile che parte dal concetto di bene comune e si declina in pratiche che precedono di gran lunga le normative europee, come dimostra la longevità delle aziende. Ciò è tanto più vero sul territorio emiliano, dove si genera un terzo del fatturato nazionale cooperativo. Oggi quella della sostenibilità è una sfida comune a tutti gli imprenditori. Per questo diviene essenziale il rapporto e il confronto con le altre forme di impresa, per favorire la circolazione di paradigmi e pratiche di sostenibilità e nella prospettiva di promuovere una competizione al rialzo che riguardi non più solo i risultati di mercato, ma anche i beni sociali generati dall’impresa. Il territorio emiliano parte da ottime basi ed è stato molto responsivo, siamo soddisfatti. Dobbiamo dire grazie a Ucid Bologna per aver promosso e facilitato questa importante collaborazione”.
“Le imprese del nostro territorio – ha sottolineato Tiziana Ferrari, direttore generale di Confindustria Emilia Area Centro - da tempo utilizzano le leve della sostenibilità, siano esse legate all’ambiente o al sociale, per adattarsi ad un contesto in continua evoluzione. Confindustria Emilia, anche alla luce delle nuove Direttive EU legate al Green Deal, le supporta con l’obiettivo di aiutarle a rendere ancora più efficaci le loro azioni. Abbiamo accolto con entusiasmo l’iniziativa di UCID “Premio Emilia Sostenibile” poiché permette di raccogliere buone pratiche ESG da poter condividere con le imprese, contribuendo alla continua valorizzazione del nostro tessuto produttivo e, quindi, della comunità”.
Infine, Raffaele Rapaggi, responsabile organizzativo del Premio Emilia Sostenibile, ha illustrato i dati di sintesi che mostrano l’adesione delle aziende emiliane: “sono 55 – ha detto - le imprese che hanno presentato un progetto di sostenibilità, prioritariamente dall’area metropolitana di Bologna, da cui sono arrivati 25 progetti, e dalla provincia di Modena, con 20 progetti. Gli altri progetti sono arrivati da Ferrara e da Reggio Emilia. Le imprese cooperative partecipanti al contest sono 12, altrettante le imprese che fanno capo a Ucid, un progetto è arrivato anche dal network della Bologna Business School e 30 progetti provengono dal mondo confindustriale. Numericamente, si evidenzia una prevalenza dei progetti aventi ad oggetto la dimensione della sostenibilità ambientale (28 progetti) e i progetti orientati prevalentemente alla dimensione della sostenibilità sociale (12 progetti) e della governance d’impresa (4 progetti). Sono sei i progetti che attraversano tutte e tre le dimensioni della sostenibilità e molti quelli che riguardano da vicino il territorio e i suoi bisogni”.
Al termine della conferenza stampa, sono stati presentati i che il 31 ottobre – nella sede di Confindustria Emilia Area Centro verranno consegnati alle due imprese vincitrici di Emilia Sostenibile, realizzati dell’art designer Donatella Schillirò, utilizzando materiali sostenibili. Le operehanno per titolo “Percorsi di luce eco”.