Calo della produzione e accordo contrattuale non ancora raggiunto con gli industriali.
C’è preoccupazione tra gli addetti del pomodoro da industria, che vive una fase di grande incertezza causata dall’andamento climatico e dalle prospettive di mercato.
Se ne fa portavoce Vanni Girotti, presidente della Produttori Agricoli San Rocco, la cooperativa agricola di primo grado che ha sede a Ravarino e aderisce a Confcooperative Terre d’Emilia.
«Le basse temperature di aprile e le abbondanti piogge della prima metà di maggio influiranno negativamente sulla produzione, – afferma Girotti - perché queste condizioni climatiche non sono favorevoli allo sviluppo delle piantine. Il pomodoro arriva con il caldo, per questo prevediamo un calo delle produzioni a ettaro rispetto agli anni scorsi».
Girotti ha lo sguardo ampio, perché la cooperativa San Rocco associa 280 aziende agricole che coltivano a pomodoro oltre mille ettari nelle province di Modena, Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Mantova, Cremona e Verona.
«I nostri soci sono preoccupati perché, oltre alle non ideali condizioni meteorologiche, non è ancora stato firmato il contratto con l’industria che regola tutto il rapporto, dal prezzo alle modalità di consegna del pomodoro. Le norme – spiega Girotti – indicano il 28 febbraio come termine ultimo per l’accordo: si capisce bene come la campagna sia partita con troppe incognite che complicano la programmazione e rischiano di provocare ripercussioni sull’intera filiera del pomodoro da industria.
Per fortuna le preoccupazioni dei soci sono mitigate dalla cooperazione, che – conclude il presidente della Produttori Agricoli San Rocco – si è già dichiarata disponibile a riconoscere un prezzo compreso tra 135 e 140 euro alla tonnellata».