Sono diventate disabili gravi a seguito di un trauma (incidente stradale, malattia o altro), ma non per questo hanno perso la capacità e la voglia di lavorare.
È dedicato a queste persone il laboratorio per la disabilità acquisita “Vivere oltre il trauma”, unica struttura di questo tipo in tutta la provincia di Modena, inaugurato lo scorso 23 novembre a Mirandola.
L’iniziativa è stata ideata ed è gestita da La Zèrla, cooperativa sociale nata a Mirandola 24 anni fa per favorire la socializzazione, formazione e inserimento al lavoro di persone con abilità differenti.
«Attraverso il reinserimento lavorativo e sociale, il nostro modello affronta in modo innovativo le problematiche di chi deve confrontarsi con una nuova condizione di fragilità acquisita – spiega il presidente de La Zérla Roberto Ganzerli - Con questo nuovo spazio rispondiamo a un bisogno sempre maggiore di inclusione e offriamo la possibilità di un recupero delle competenze a persone che, attraverso l’affiancamento di due psicologhe e un educatore, oltre al supporto delle istituzioni, possono ritrovare il proprio posto nella comunità».
Attualmente il laboratorio è frequentato da cinque persone, provenienti dall’Area Nord e di età compresa tra i 20 e 40 anni, ma può ospitarne fino a un massimo di quindici senza limiti di età. Per ogni utente è previsto un percorso personalizzato; da sottolineare che la cooperativa, che ha assunto due persone dedicate al progetto, sta formalizzando un accordo con Auser per offrire agli utenti il trasporto gratuito da casa al laboratorio e ritorno.
Il progetto è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato in collaborazione con Comune di Mirandola, Unione dei Comuni Modenesi Area Nord e Ausl Modena e grazie il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio Mirandola, CPL Concordia e l’associazione “La Nostra Mirandola”.