Il palleggiatore brasiliano Bruno e l’allenatore del Modena FC Paolo Bianco, l’ex calciatore Marco Ballotta e il pilota Ferrari/Maserati Andrea Bertolini, l’allenatore del Sassuolo Calcio Alessio Dionisi e il vicepresidente del Modena Fc Matteo Rivetti.
Sono alcuni degli sportivi che il 4 dicembre si sono ritrovati al PalaMolza di Modena per la Partita della Stella, l’evento di sport e solidarietà ideato dal funzionario di Confcooperative Terre d’Emilia Stefano Prampolini (presidente dell’associazione “Un ponte verso Betlemme”).
Confcooperative è stata tra gli sponsor dell’iniziativa, così come 4 Madonne Caseificio dell’Emilia, Assimoco, Cantina di Carpi e Sorbara, Domus Assistenza, Emilbanca, Scai, Expert.ai, Mollificio Modenese, Aceto Balsamico del Duca, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Gep Informatica, Cna, Confesercenti, Lapam Confartigianato, Confcommercio Modena, Tironi Power Transformers, Bulloneria Emiliana, Tradizione e sapori di Modena, associazione di promozione sociale “La San Nicola”, Modena F.C e Modena Volley.
Giunta all’ottava edizione, la Partita della Stella ha l’obiettivo di sostenere l’ospedale pediatrico e l’orfanotrofio di Betlemme che da anni offrono assistenza ai bambini palestinesi.
L’iniziativa, che assume un significato particolare per ciò che sta avvenendo nell'area, è patrocinata dal Comune di Modena, dalla Provincia di Modena e dalla Municipalità di Betlemme, e organizzata da “Un ponte verso Betlemme” e “Rock no war”.
Come nelle edizioni passate, i partecipanti alla Partita della Stella sono stati divisi in quattro squadre: “Modena Volley”, “Modena Calcio”, “Modena e dintorni” e “Panathlon”.
La partita della Stella, sospesa a partire dal 2020 a causa della pandemia e sostituita con la Staffetta della Stella, quest’anno si è affiancata alla maratona che si è già svolta tra settembre e ottobre, condividendone gli obiettivi: raccogliere fondi per l’ospedale pediatrico Caritas Baby Hospital di Betlemme e per l’orfanotrofio Hogar Ninos Dios, gestita dalle suore dell’ordine del Verbo Incarnato, che da anni si occupano dei ragazzi con disabilità fisiche e mentali abbandonati dalle loro famiglie.
Quello tra Modena e Betlemme è un legame forte, che non si è mai fermato neanche negli anni segnati dalla pandemia, ma ha proseguito cambiando la modalità del progetto, e che oggi, con la guerra in Israele, rappresenta un sostegno ancora più importante.
In questi due luoghi, negli ultimi anni, sono arrivati 300 mila euro, raccolti grazie alle iniziative organizzate a Modena dalle due associazioni.
È possibile fare donazioni per il Caritas Baby Hospital di Betlemme e l'Hogar Nino Dios sul conto corrente aperto presso Bper filiale di Formigine intestato a Rock No War – Un ponte verso Betlemme Iban IT18T0538766781000003081554.
Nell'immagine, da sinistra, il presidente di Confcooperative Terre d'Emilia, Matteo Caramaschi, il presidente dell'associazione "Un ponte verso Betlemme", Stefano Prampolini, e il presidente del caseificio 4 Madonne, Andrea Nascimbeni