Si sono concluse le attività di valutazione delle proposte presentate al primo bando regionale per il sostegno di progetti di innovazione sociale, un passo verso un’idea di economia per la ricucitura della società. Con questo strumento, infatti, la Regione intende aiutare – attuando l’azione 1.3.5. del Pr Fesr 2021/2027 – imprese e organizzazioni che svolgono attività economica con un impatto sociale per i territori, in un’ottica di transizione sostenibile.
Sui 75 progetti finanziati, ben 16 sono di cooperative sociali aderenti a Confcoopertive Terre d'Emilia per un totale di 1 milione e 100 mila euro, pari al 21% del finanziamento totale.
Le cooperative finanziate sono:
8 dell'area bolognese - La Piccola Carovana, CIM, Kilowatt, Istituto Forlotti, Casa di accoglienza Anna Guglielmi, Al Girotondo, La Veneta, Lo Scoiattolo.
5 dell'area reggiana - La Vigna, Don Pietro Margini, Casa Gioia, Creativ Cise, S.A.I..
3 dell'area modenese - Coopattiva, Nazareno Eork, La Zerla.
Rispetto alle risorse messe a bando, i progetti giudicati ammissibili e, soprattutto, le proposte qualitativamente meritevoli per l’impegno nel realizzare gli obiettivi del bando sono risultati di più. La Regione Emilia-Romagna ha deciso pertanto di aumentare i contributi (in origine, 3 milioni di euro), per consentire il finanziamento di tutti i progetti ritenuti ammissibili.
Alla scadenza del termine sono arrivate 118 proposte progettuali, per un investimento complessivo superiore ai 16 milioni di euro. Di queste, ben l’80% sono di micro o piccole imprese; 29 da soggetti iscritti al Rea (Repertorio economico-amministrativo, tra cui associazioni di promozione sociale, fondazioni, società cooperative, associazioni sportive dilettantistiche) e 89 da imprese, con un 60% di rappresentanti distribuiti equamente tra Icc (industrie culturali e creative), filiera sanità/sociale e settore terziario.
I progetti presentati ricadono su molteplici ambiti della Strategia di specializzazione intelligente (S3); prevalgono i settori dell’inclusione e coesione sociale: educazione, lavoro, territori (73) e dell’innovazione sociale e partecipazione (65), seguiti da quelli del benessere della persona, nutrizione e stili di vita (29), del patrimonio territoriale e identità regionale: beni e contenuti culturali, attività creative, turismo e prodotti Made in E-R (17) e della digitalizzazione, intelligenza artificiale, Big data (imprese e Pa) (13).
Settantacinque, dunque, i progetti giudicati ammissibili al finanziamento. Una particolare attenzione si è voluta porre a proposte mirate a sviluppare soluzioni innovative, in grado di contribuire al raggiungimento dei traguardi dell’Agenda 2030, con riferimento agli obiettivi 8 (“Lavoro dignitoso e crescita economica”), 9 (“Imprese, innovazione e infrastrutture”) e 10 (“Ridurre le diseguaglianze”), oltre che alle linee tracciate dalla Strategia di specializzazione intelligente (S3) 2021-2027, con riferimento agli ambiti tematici trasversali 14 (“Innovazione sociale e partecipazione”) e 15 (“Inclusione e coesione sociale: educazione, lavoro, territori”).