Confcooperative Terre d’Emilia ha aderito al manifesto a favore l’assegnazione dell’assegnazione dell’Archiginnasio d’oro a Romano Prodi. La proposta, lanciata dal Sindaco di Bologna Matteo Lepore, è stata immediatamente ripresa dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti di Bologna e, oltre all’adesione di Confcooperatiuve Terre d’Emilia, conta quelle Acli provinciali Bologna, Cisl Area Metropolitana Bolognese, MCL Bologna, Fondazione Yunus Italia.
“Le tante iniziative di cultura e di ricerca di cui il Prof. Prodi si è reso promotore nel corso del tempo – sottolinea Gian Luca Galletti, presidente di Ucid Bologna - giustificano ampiamente l’assegnazione del riconoscimento, la cui attribuzione a tante personalità cittadine eminenti, pur appartenenti schieramenti politici anche molto distanti tra loro, dimostra l’importanza di distinguere tra posizioni e opinioni personali in fatto di politica e contributi culturali, di pensiero e di analisi. Romano Prodi è da tanti anni estraneo ad ogni impegno diretto in politica e il suo intervento nel discorso pubblico si giustifica proprio in ragione della levatura culturale che gli viene ampiamente riconosciuta”.
IL MANIFESTO SOTTOSCRITTO DALLE ASSOCIAZIONI
Con il presente Manifesto, le organizzazioni firmatarie e i rispettivi rappresentanti intendono esprimere il proprio favore verso l’iniziativa del Consiglio Comunale di Bologna per il riconoscimento dell’Archiginnasio d’oro al Prof. Romano Prodi. Si ritiene che la figura di Prodi sia pienamente meritevole di ricevere tale riconoscimento in ragione dell’impegno scientifico e culturale, esercitato a partire dalla cattedra di economia e politica industriale all’Università di Bologna, fino alla presidenza della casa editrice Il Mulino e al contributo alla fondazione di Nomisma, attraverso la realizzazione e la promozione di studi e ricerche che hanno saputo leggere e rappresentare il territorio cittadino e regionale nei suoi fenomeni e nelle sue dimensioni più caratteristiche. Tali attività hanno contribuito in modo decisivo a portare tali temi – nella loro specificità territoriale – all’attenzione della comunità scientifica internazionale e alla divulgazione di essi nei confronti del pubblico non specialistico. Va inoltre considerato che il contributo culturale del Prof. Prodi in città prosegue anche oggi con la Fondazione per la collaborazione tra i popoli, che a Bologna ha sede. Convinti che la natura del premio attribuito, così legato alla dimensione culturale cittadina e di territorio, sia sufficiente a fugare sospetti di parzialità e a superare le controversie inerenti ai rischi di politicizzazione del riconoscimento. Le importanti cariche istituzionali assunte nel corso dell’esperienza professionale e politica sono da considerarsi in tale contesto come ulteriori conferme del valore personale, professionale e accademico del Prof. Prodi, il cui cursus honorum, ormai concluso da lungo tempo, può apprezzarsi a prescindere da preferenze e schieramenti politici. È sufficiente considerare le attribuzioni dell’Archiginnasio d’oro negli anni passati – da Giuseppe Dossetti a Giovanni Bersani, da Giuseppe Dozza a Giacomo Lercaro – per comprendere come a risultare determinante non sia il posizionamento politico dei premiati, bensì il valore civile e culturale del contributo conferito nel corso del tempo. Si giudica quindi positivamente l’iniziativa per l’assegnazione del prestigioso riconoscimento dell’Archiginnasio d’oro al Prof. Romano Prodi.