Nel panorama delle sfide contemporanee, il rapporto tra esseri umani e tecnologia suscita interrogativi sempre più urgenti: può l'intelligenza artificiale diventare un alleato per creare relazioni più forti, inclusive e significative? A questa domanda ha puntato a rispondere la conferenza Oltre l'algoritmo tenutasi il 26 settembre durante il Festival Francescano 2025, che quest'anno ha scelto come filo conduttore il tema delle connessioni.
L'iniziativa, promossa dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confcooperative Terre d'Emilia, ha esplorato le possibilità offerte dall'intelligenza artificiale (IA) per creare legami sociali, relazioni di cura e connessioni personali, superando i luoghi comuni che vedono la tecnologia solo come una minaccia.
Ad aprire l'incontro è stato Eduardo Raia, presidente del gruppo, che ha salutato i partecipanti sottolineando come la cooperazione abbia sempre saputo leggere e interpretare i cambiamenti della società. "Anche di fronte alla sfida dell'intelligenza artificiale – ha affermato Raia – saremo in grado di cogliere le opportunità e adattarci, continuando a mettere al centro la persona".
La conduzione è stata affidata a Rosalba De Rosa ed Elisa Cocchi, giovani cooperatrici del gruppo, che hanno accompagnato con vivacità e competenza il susseguirsi degli interventi.
Il primo relatore, Paolo Martinelli – presidente e fondatore della cooperativa Archilabò e ricercatore universitario – ha offerto una riflessione profonda sulla rivoluzione rappresentata dall'IA. Martinelli ha evidenziato come le nuove tecnologie consentano oggi di dialogare con macchine potentissime senza la necessità di conoscere linguaggi di programmazione complessi, rendendo l'accesso alla digitalizzazione più inclusivo e meno discriminante rispetto al passato, quando l'età o la mancanza di competenze tecniche potevano diventare barriere.
A seguire, Alessandro Gabbiadini, professore all'Università di Milano, ha illustrato una delle tante applicazioni positive dell'intelligenza artificiale. Durante il suo intervento, il pubblico ha potuto osservare Fatima, un avatar creato con l'IA per formare persone e operatori nella lotta ai pregiudizi culturali e sociali. Un esempio concreto di come la tecnologia possa essere utilizzata per promuovere l'inclusione e favorire il dialogo tra gruppi diversi.
Infine, Angelo Bottini, terapista occupazionale e presidente della Commissione d’Albo Terapista Occupazionale dell’Ordine TSRM PSTRP di Modena e Reggio Emilia, ha raccontato l'esperienza di un sistema basato sull'IA in grado di comprendere e interpretare i bisogni comunicati da persone con disabilità, fornendo risposte e soluzioni per migliorare la loro vita quotidiana. Uno strumento che consente a chi non può interagire in modo convenzionale con l'ambiente circostante di esprimere necessità e desideri, aprendo nuove prospettive di autonomia.
La conferenza Oltre l'algoritmo ha così offerto uno sguardo lucido e stimolante su come la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale possano diventare alleate nel costruire connessioni autentiche, migliorare la qualità della vita e generare opportunità di incontro, ribaltando l'idea di una tecnologia fredda e disumanizzante.
L'evento ha confermato che il futuro della tecnologia non è scritto solo nel linguaggio dei codici, ma soprattutto nelle scelte etiche e sociali che ne guideranno lo sviluppo. "Oltre l'algoritmo" non è dunque solo un titolo, ma un invito a guardare all'intelligenza artificiale come a uno strumento di connessione e umanità, capace di avvicinare più che dividere.