Sono ben due le attività di ristorazione bolognese scelte dal Gambero Rosso come location ideali per godersi l’estate e la città, mangiando all’aperto.
“È un risultato che ci rende orgogliosi"– spiega Daniele Ravaglia, vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia; "si tratta di due cooperative che si distinguono non solo per la qualità della ristorazione, ma anche perché hanno scelto di avviare la propria attività, recuperando aree della città prima abbandonate e soggette al degrado. Come a dire che si può fare eccellenza a partire da iniziative responsabili, orientate al bene della città, non solo al profitto. Si tratta di un modello cooperativo da considerare e da promuovere, anche con strumenti pubblici”.
Insomma, scelte civiche e impegno sociale vanno a braccetto con la capacità di eccellere nella ristorazione per le cooperative di Bologna. Ma chi sono le coop protagoniste?
La cooperativa Kilowatt, fondata da Nicoletta Tranquillo, con il progetto di riqualificare le Serre dei Giardini Margherita, dando nuova vita ad un’area che oggi è luogo di socialità, di convivialità e di cultura. Il Gambero Rosso si concentra su Vetro, il bistrot ricavato dalla riqualificazione delle serre comunali.
La “genuinità” del luogo e la prevalenza del vegetale della sua cucina hanno attirato l’attenzione del magazine di alta cucina, che inserisce tra i luoghi consigliati per l’estate bolognese anche Battirame 11.
Il nome già dice molto: zona che fu di fabbri e lavoratori del rame, poi aree abbandonata e dismessa, oggi è rifiorita grazie ai tanti progetti della cooperativa sociale Eta Beta che, fondata dall’artista Joan Crous, spazia in più ambiti, dagli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate alle attività artistiche, dagli orti urbani fino alla ristorazione che con Battirame 11 è diventata un punto di riferimento per i buongustai in città.
La cucina è quella dello chef Massimiliano Poggi, per un risultato che il Gambero Rosso definisce “diversamente gourmet” e con un deciso orientamento anche valoriale.
“Si tratta - ossrva Ravaglia - di iniziative che danno soddisfazione all’intero mondo cooperativo e non sono le uniche in città. Serve più attenzione alle potenzialità del modello cooperativo quando si pensa allo sviluppo di Bologna come città capace di eccellere generando valore sociale”.